Matteo Renzi: “Un patto che punta a intervenire sulle infrastrutture di Messina”

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il sindaco Renato Accorinti hanno firmato ieri nel tardo pomeriggio il Patto per Messina.
Il premier ha dichiarato: “Il Patto è un accordo importante. La somma è di quasi 800 milioni. Ci controlliamo a vicenda, sindaci e governo e i cittadini controllano entrambi. Noi diamo 20 miliardi di euro e ne riceviamo 12 dall’Europa. Potrete controllare che fine faranno e a cosa serviranno questi soldi che arrivano a Messina. C’è un patto firmato dal Governo, un patto di responsabilità. Si faranno le cose che sono scritte in quel contratto. ”

Quello di ieri non rappresenta un patto tra Matteo Renzi con Renato Accorinti, quanto piuttosto un patto dello Stato con tutto il territorio della città metropolitana di Messina. Nel piano di opere da realizzare entro tre anni sono previsti ben 332 milioni di euro; il che, se concretamente realizzato, di sicuro comporterebbe un vero e proprio “terremoto” per la città.

Si parla di strade, porti, infrastrutture, snodi autostradali, impianti per i rifiuti, in parole povere un bel calderone bolle all’interno di questo piano che prevede 92 azioni di intervento, con 61 milioni da spendere entro il 2017, contro i 271 da custodire in cassaforte fino al 2020.

Solo per il 2017, risaltano infatti  gli interventi al famigerato acquedotto di Fiumedinisi e sul serbatoio Montesanto, passando per gli interventi di difesa dei territori di Altolia e Pezzolo dalle frane, fino ad arrivare alla messa in sicurezza del torrente a Portella Arena. Sul fronte economico, sarà riqualificata la pineta di Camaro, funzionalizzato Forte Gonzaga e avviato il cantiere per il Cenobio del cimitero.

Sono inoltre previsti investimenti, sempre per l’anno prossimo, per scuole come la Gallo-Mazzini, la Martino, compresa la spesa di un milione di euro per la verifica sismica di altri complessi scolastici, nonchè il completamento della palestra di Mili Marina e la nuova stagione sportiva di Villa Dante.

Per quanto riguarda il sociale, Messina avrà a disposizione prontamente un milione e mezzo di euro per servizi di assistenza e inclusione sociale e di miglioramento di spazi aggregativi e sportivi. 

Uno sguardo piuttosto lungimirante che fa capolino al prossimo futuro, vede la costruzione del porto di Tremestieri e l’annessa piastra logistica, lo sblocco del Palazzo di Giustizia, la Real Cittadella e gli svincoli di Giostra e Annunziata.

Durante il suo lungo intervento, il Presidente del Consiglio, tra le altre cose, ha dichiarato: “Siamo alla firma di un importante accordo, è un lavoro che porta nelle casse di questo territorio circa 778 milioni di euro, in parte per il fondo di sviluppo e coesione, in parte relative ad altre fonti di finanziamento. La diversità rispetto al passato è che così il governo controlla i sindaci, i sindaci controllano il governo e i cittadini controllano se tutto funziona. Se c’è una cosa di cui dobbiamo vergognarci è che nel passato l’Italia ha buttato via milioni di fondi.

Se la Sicilia si sta caricando in modo straordinario di una emergenza inedita è vero che Italia ed Europa non possono far finta di niente. No all’ipocrisia, all’atteggiamento da sepolcri imbiancati. Il 2017 sarà importante per la provincia di Messina anche per il G7, abbiamo scelto di spostarlo qui quando qualche malevolo personaggio europeo ha detto che la Sicilia è terra di mafia. La Sicilia è un crogiuolo straordinario di culture, è il simbolo dei nostri tempi. Sarebbe bello che l’Università potesse aiutarci anche nella costruzione di incontri ed eventi perché pensiamo sia cruciale l’aspetto educativo e accademico, dalla crisi non usciamo mettendo insieme tre algoritmi ma facendo una grande scommessa culturale.

L’ex sindaco di Firenze ha poi proseguito: “Andiamo a firmare un Patto che punta a intervenire su importanti infrastrutture: svincolo Giostra, Porto Tremestieri, autostrade e strade provinciali, acquedotto Fiumefreddo, mitigazione del rischio sismico e idrogeologico, Palazzo di giustizia, porto turistico a Santo Stefano di Camastra, insomma c’è un lavoro molto serio che cambia il rapporto con il Governo.

E’ con grande gioia che firmiamo questo importante patto. Un anno fa Claudio De Vincenti iniziava un lavoro su cui in molti storcevano il naso. Abbiamo chiuso i Patti con tutte le città del mezzogiorno, ci ha chiesto di farlo anche il sindaco di Milano. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte le Istituzioni. Viviamo in una stagione difficile ma meravigliosa per il nostro Paese. Abbiamo tutto per essere un luminoso punto di riferimento e chi non si rende conto che in un tempo così globalizzato c’è uno spazio in più per l’Italia sta negando la realtà. C’è una cosa più grande di tutti che si chiama Italia. Il bene comune è di tutti, dobbiamo farcene carico tutti, mettere cuore e impegno per essere all’altezza dei sogni dell’Italia. Viva Messina, viva la Sicilia, viva l’Italia. 

fonte: Me7.it Redazione

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